sabato 21 aprile 2012

Il Bagatto

Il Bagatto 100X120
L'arte guarda sempre l'uomo, anche per evitare di guardarlo.
 In quanto opera dell'uomo per l'uomo, la rappresentazione artistica ha come suo unico oggetto la rappresentazione dell'uomo stesso. Questo non vuol dire che il soggetto dell'artista sia sempre l'uomo, ma che la rappresentazione dell'uomo è dietro ogni soggetto: anche del più naturalistico, astratto o informale.
L'artista rappresenta se stesso attraverso la propria visione del mondo e forma con l'oggetto osservato un unico e indivisibile sistema. Di conseguenza, lo stesso oggetto dell'osservazione viene modificato dall'osservazione e si trasforma in relazione all'atto della sua rappresentazione.
Dunque, laddove l'arte non guardi l'uomo, è proprio lì che lo trova, perchè l'osservatore si trasfigura nell'oggetto trasferendo ad esso la propria individualità, il proprio essere.

giovedì 19 aprile 2012

Sic transit gloria mundi



Viviamo un'epoca drammatica, un periodo di cambiamenti epocali, fatto di rivoluzioni silenziose ma radicali: le tracce della nostra storia si cancellano, le ideologie si sgretolano sotto i colpi del dissesto morale o forse solo della metamorfosi sociale. Le sostituiscono nuove idee, nuovi modelli culturali altrettanto fragili ed inadeguati.
Ciò che resta invariante, ciò che collega il passato al futuro è solo l'uomo. Non l'individuo, non l'essere vivente uomo, bestia fra le bestie animata d'istinti tra i più beceri e volgari, ma l'uomo astratto: l'umanità, solo quella permane.
L'umanità è il ponte ideale tra l'oscurità delle caverne primitive e la vastità dell'esplorazione spaziale, tra il passato alle nostre spalle ed il futuro che ci attende: è il presente, il qui ed ora, la sola cosa che esista.
Si declina in miliardi di individui, tutti attraversati dal medesimo anelito esistenziale, tutti mossi da identiche pulsioni, da uguali desideri e l'individuo scompare nell'umanità così come l'umanità si rivela nell'individualità.
Sic manet humana natura.