venerdì 20 maggio 2011

Mustang


Accade che a volte, la rappresentazione della realtà che conserviamo nel ricordo, non coincida con un immagine "oggettiva" (della presunta oggettività del reale potremmo discutere per ore), ma sia piuttosto un immagine mediata dalla nostra incapacità di immagazzinare dettagli sulle cose, da quella strategia evolutiva che la psicologia cognitiva e la teoria dei sistemi chiamano "riduzione della complessità".
Succede così che una rappresentazione astratta e simbolica risulti all'occhio di chi guarda più vera del vero. Quest'opera, ispirata alle saghe western e ai miti contemporanei della frontiera americana è un tentativo, più o meno riuscito, lo decida lo spettatore, di suggerire più che di spiegare e di evocare più che raccontare. Di tutto il mio percorso è forse l'approccio più genuinamente autentico e quello che, credo, dovrei perseguire...

giovedì 19 maggio 2011

Le Streghe

Ciò che guida la mia arte è la sensazione, non l'immagine... Spesso, esplorando il mondo intorno a noi, siamo colpiti da immagini di straordinaria bellezza. Tuttavia la nostra esperienza non è limitata alla vista, ciò che vediamo è strettamente connesso a ciò che sentiamo, gustiamo, tocchiamo, nonché al nostro stato d'animo. Ho constatato quindi, essendo la mia una pittura "chiusa", che non si confronta quasi mai in maniera diretta con ciò che rappresento, che le mie opere migliori derivano dalla ricerca di una sensazione, non di un'immagine.
Cerco di chiarire:
le nostre esperienze di vita lasciano dentro di noi una traccia, un'impressione fatta di ricordi collegati a tutti i nostri sensi, esterni e interni. Quando raggiungo quella traccia, quando riesco a recuperare quel ricordo, a riviverlo nel pensiero, lì nasce la mia opera, la traduzione fisica, da quel momento in poi, è solo artigianato. 

martedì 17 maggio 2011

Sirena


Finita la personale a Pratola Peligna, che ha causato la mia prolungata assenza da queste pagine, comincio la pubblicazione delle opere che vi hanno preso parte e, in particolare, inizio con l'opera che ha riscosso il maggior successo.
Qualcuno ha notato che i miei quadri sono spesso ispirati o si rifanno esplicitamente ai miti dell'antichità classica o ad altre mitologie pagane... Vero.
Tuttavia vorrei sottolineare che i miei quadri non hanno un soggetto mitologico, ma che sono piuttosto "mitocentrici".
Mi spiego meglio.
Ritengo che l'uomo costruisca il mito sulla base dell'emozione e che quindi il mito racchiuda in se una serie di immagini e sensazioni potenti, che hanno più a che fare con l'essenza dell'essere umano che con il racconto mitologico, inteso come allegoria o spiegazione di eventi naturali.
Il mio intento principale, come creatore di immagini (o subcreatore, se vogliamo, cioè interprete di una realtà creata) è quello di recuperare proprio quella realtà magica, collegamento tra realtà e inconscio, della quale l'uomo moderno sembra aver perso cognizione.