venerdì 20 maggio 2011

Mustang


Accade che a volte, la rappresentazione della realtà che conserviamo nel ricordo, non coincida con un immagine "oggettiva" (della presunta oggettività del reale potremmo discutere per ore), ma sia piuttosto un immagine mediata dalla nostra incapacità di immagazzinare dettagli sulle cose, da quella strategia evolutiva che la psicologia cognitiva e la teoria dei sistemi chiamano "riduzione della complessità".
Succede così che una rappresentazione astratta e simbolica risulti all'occhio di chi guarda più vera del vero. Quest'opera, ispirata alle saghe western e ai miti contemporanei della frontiera americana è un tentativo, più o meno riuscito, lo decida lo spettatore, di suggerire più che di spiegare e di evocare più che raccontare. Di tutto il mio percorso è forse l'approccio più genuinamente autentico e quello che, credo, dovrei perseguire...

2 commenti:

  1. Molto bello... l'evocazione, secondo il mio parere, è riuscita!

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  2. Grazie massimo, ho visto la tua pagina... I complimenti dai colleghi, specie se in gamba come te, sono sempre i più graditi.

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