sabato 24 marzo 2012

La notizia della mia morte è fortemente esagerata














In effetti no, non sono morto, ma qualcuno potrebbe averlo pensato data la mia lunga assenza da queste pagine, così ho pensato di rassicurarvi. La frase non è mia, è di Mark Twain, tuttavia trovo che sia davvero appropriata alla nostra epoca, al nostro mondo allargato fatto di tweet, diari online, notizie e gossip rimbalzati centinaia, migliaia di volte.
Tuttavia mi chiedo, e me lo chiedo da un po': questa realtà, così diversa da quella che conoscevamo appena una decina d'anni fa, come dev'essere indagata? Qual'è il linguaggio che l'arte deve adottare per renderla intellegibile?
Credo che criteri e forme della rappresentazione dovrebbero essere sempre risonanti con il nostro sistema di organizzazione del mondo, altrimenti arte e realtà si scollano, si separano e poiché la realtà non può perdere il suo significato, l'arte diviene priva di senso: una sincope.
Fedele a questo principio, quindi,  provo a muovere i primi passi verso territori sconosciuti dove spero di trovare risposte alle mie domande, o nuove domande a cui cercare risposte.

2 commenti:

  1. La butto là.......perchè non provi a rappresentare questo tipo di realtà al livello artistico dal tuo punto di vista???......Io e forse anche coloro che apprezzano la tua arte potrebbero essere curiosi di vedere come un artista rappresenta questo mondo.

    Un abbraccio :-)

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  2. Sono perfettamente d'accordo: in effetti il tentativo è questo, ma è il linguaggio che mi manca (non solo a me, manca a tutta l'arte contemporanea)... Ci vorrà tempo per elaborare il linguaggio adatto ma è un'obiettivo fondamentale che mi sta davvero a cuore.
    Abbraccio ricambiato!
    ;-)

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